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Locri e dintorni: la zona culla della grecità calabrese

Itinerario esperienziale partendo dalla città simbolo della Magna Grecia

Locri e dintorni, riviera dei Gelsomini, Reggio Calabria

Nella Calabria che non ti aspetti, ci sono itinerari e luoghi meravigliosi che molti non conoscono. La zona della Locride sulla fantastica Riviera dei Gelsomini, una delle tante coste calabresi, rientra sicuramente in questa categoria.

Locri è situata sulla pianura della fascia costiera ionica Reggina, fra il massiccio dell'Aspromonte ed il Mar Ionio. È circondata da parecchie colline da cui si possono ammirare i tipici paesaggi Locridei, agrumeti di ogni genere (fra cui il prezioso bergamotto), uliveti secolari, vigneti, mandorleti, lecceti spontanei, mirteti, gelsomini e Fichi d’india.

Le spiagge locresi, chiamate spiagge dei Greci, sono grandi, incontaminate e disseminate della tipica vegetazione mediterranea, con una particolarità, la presenza dei Carpobrotus e del giglio di mare.

Patria di Zaleuco, primo legislatore del mondo occidentale e della poetessa greca antica Nosside, la cittadina di Locri è il fulcro della cultura greca in Italia. Tra la cornice marina e incontaminata

della Riviera dei Gelsomini ed ettari di uliveti secolari, è l’area archeologica più importante della Calabria

Fondata dai Greci della Locride tra l'VIII e il VII sec. a.C. su una pianura lungo la costa dello Ionio, la colonia di Locri Epizephyrii, situata a pochi chilometri di distanza dal centro cittadino in direzione di Reggio Calabria, fu teatro della vita politica e artistica della Magna Grecia. L’area archeologica che testimonia questi passaggi, oggi quasi interamente sottoposta a vincolo archeologico e indagata solo in minima parte, è raggiungibile in pochi minuti dal centro cittadino e si estende dal litorale alle colline. Si possono ancora ammirare il teatro greco-romano in località Portigliola, i templi, il quartiere più antico di 100 Camere, e le mura dell’antica polis. All’interno del Parco Archeologico è presente il primo museo-antiquarium di Locri che raccoglie i reperti venuti alla luce durante gli scavi condotti da Paolo Orsi a partire dal 1908. Di recente istituzione è invece il Museo Archeologico Nazionale di Palazzo Nieddu del Rio, che si trova al centro di Locri, e in cui sono esposti importanti reperti archeologici dell’epoca pre-ellenica, magnogreca e romana venuti alla luce dagli scavi condotti per la costruzione della nuova Strada Statale 106.

 

La storia di Locri è legata a doppio nodo con quella della vicina Gerace, fondata dai superstiti di Locri Epizefiri a causa delle invasioni saracene. Cessate queste, la popolazione iniziò a occupare i luoghi della marina, fondando così Gerace Marina.

Quest’ultima ebbe una crescita notevole, soprattutto grazie alle fiorenti attività commerciali e industriali (tra cui ricordiamo le OMC: Officine Meccaniche Calabresi) e nel 1934 riprese il nome di Locri, in ricordo del glorioso passato.

Il nucleo storico di Locri è compreso tra corso Vittorio Emanuele e Viale Matteotti, un angolo impreziosito da palazzi ottocenteschi in stile borghese e dalle quattro chiese: quella di Santa Caterina, oggi in stile romanico-lombardo, la chiesa di Santa Maria del Mastro, la Cattedrale del borgo, e le chiese di San Biagio e dell’Addolorata. Il centro vero della città è però considerato il Palazzo di Città, opera del fiorentino Spinola, che si fa riconoscere col suo meraviglioso colore verdeggiante delle facciate. Tra i Monumenti più importanti di Locri troviamo: il Monumento ai Cinque martiri di Gerace, dedicato a cinque cittadini della Locride che nel Risorgimento furono giustiziati per aver lottato per la libertà, da vedere anche il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, proprio di fronte al Palazzo di Città e ancora il Monumento a Nosside, sul lungomare cittadino, scolpito dall’artista Tony Custureri.

Ma tra le bellezze da visitare, senza ombra di dubbio vi è la villa romana di Casignana, nel cuore della Locride. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.

Pronti?

 

La Villa romana e i mosaici di Casignana

Ecco un posto magico, collocato nella splendida e selvaggia Costa dei Gelsomini, a cavallo tra Bovalino e Bianco. Un luogo in cui la storia si mischia con la leggenda, un luogo in cui si respira cultura in ogni angolo dei suoi 15 ettari, sulla quale si estende.

Non si può non essere affascinati, increduli sulla sua bellezza, come possa una tale ricchezza un patrimonio del genere, trovarsi lì?

In Calabria e precisamente sulla Riviera dei Gelsomini, ovunque si posi lo sguardo vi cattura nel profondo, guardandovi intorno e aspettando da un momento a l’altro che arrivi un personaggio dell’epoca, pronto a darvi il benvenuto.

Sensazioni incredibili e difficili da descrivere con le sole parole.

Dunque è quasi doveroso e obbligatorio visitare questo patrimonio Calabrese, poiché definirla una villa o una residenza è forse un po’ riduttivo.

Essa era una vera e propria città. Attorno si era sviluppata anche un centro di sosta per i funzionari della burocrazia imperiale che viaggiavano da Locri e Reggio Calabria. I mosaici a causa della risalita marina sono rivestiti da una patina bianca, ma c’è un momento magico in cui riprendono vita e rivelano la vivacità dei colori: il “bagno del mosaico”: operazione che consiste nello spruzzare acqua distillata sul pavimento musivo.

La scoperta di tale meraviglia risale a 47 anni fa, nel momento in cui si stava scavando per la costruzione di un acquedotto. Vennero così alla luce i primi elementi del complesso monumentale, diventato nel tempo una preziosa realtà, grazie all’impegno del Comune di Casignana, della Regione Calabria e della Soprintendenza ai Beni culturali.

la “villa” rappresenta un'importante testimonianza della ricchezza stilistica, architettonica e della raffinatezza artistica degli edifici nobiliari di epoca ellenistica. I piani pavimentali mosaicati, che rimandano stilisticamente a collegamenti con aree dell’Africa orientale quali l’odierna Tunisia e la Tripolitania, rappresentano un unicum sul territorio calabrese.

È stata costruita presumibilmente nel I sec. d.C. in una zona già frequentata in età greca e ha raggiunto il suo massimo splendore nel IV sec. d.C.

Vista la ricchezza dei materiali, si ritiene che la Villa possa essere appartenuta ad una famiglia patrizia molto importante e probabilmente legata all’attività vinicola. Questa ipotesi si basa anche sui molti frammenti di anfore romane ritrovate e alcune raffigurazioni presenti nei mosaici.

 

Ma non finisce qui!

La villa aveva un complesso termale, cui si accedeva attraverso un porticato.

Questo rispecchia la classica architettura romana dove è presente un ambiente riscaldato chiamato Calidarium (del IV secolo d.C.) dotato di impianto di riscaldamento a ipocausto e tubi fittili sulle pareti. Ha pianta ottagonale, pavimenti a mosaico costituito di piccole tessere, mentre quello della sala, di forma rettangolare, è formato da lastre di marmo colorate. Presente un ambiente con temperatura più moderata detto Tepidarium, che serviva a preparare il fisico all'ambiente più freddo detto Frigidarium (III secolo d.C.). Ha pianta ottagonale con 4 lati absidati e 2 vasche per la raccolta di acqua fredda.

Tutti gli ambienti sono decorati con mosaici, quelli più antichi utilizzano tessere bianche e verdi mentre, quelli più recenti sono policromi e impiegano tessere più piccole.

La ricchezza della villa è data anche da un ambiente rettangolare e dall’utilizzo di intarsi marmorei. Anche le pareti erano rivestite con marmo proveniente dalle lontane regioni dell’impero romano: Asia e Africa.

La grandiosità storica della struttura è indiscutibile.

L’ala residenziale dovette avere aspetti sfarzosi, adatti alla dimora di un personaggio importante, console, magistrato o patrizio, che volle edificare accanto ad essa due impianti termali di uso privato, con pavimenti a mosaico di grande interesse. Uno bellissimo con Thiasos (figure celebranti il culto di un dio) si ammira in un ambiente del frigidarium, nella Sala delle Nereidi delle Terme orientali. L’effetto scenico è dato dall’incastro di tessere marmoree bianche e verdi.

Le ninfe marine rappresentate sono quattro, ciascuna in groppa a un animale: toro, leone, tigre e cavallo con coda a forma di pinna. In un’altra pavimentazione si riconosce nel personaggio centrale Bacco, con accanto un satiro, che ha il compito di sorreggere il dio ebbro.

Dalla parte del mare, tra strada e ferrovia, esistono altre pavimentazioni di notevole pregio. In una sala, utilizzata per banchetto e detta delle “Quattro Stagioni”, dove sono raffigurati i volti di Primavera, Estate, Autunno e Inverno (in forma allegorica).

Mosaici a disegni geometrici caratterizzano aree abitative e di passaggio. Anche il più grande ambiente finora ritrovato, ribattezzato “Sala Absidata”, presenta scene di grande interesse archeologico e artistico.

Ad oggi, il sito di Casignana è considerato il più vasto fra quelli scoperti finora in Calabria.

La sua importanza è rilevante in tutta l’Italia meridionale e in origine, l’enorme ed elegante edificio non ebbe la divisione attuale. Forse fu stazione di posta ai margini del collegamento tra Locri e Reggio.

Non si può non essere affascinati, increduli sulla sua bellezza, come possa una tale ricchezza un patrimonio del genere, trovarsi li? In Calabria sulla Costa dei Gelsomini. Ovunque si posa lo sguardo, ovunque, ti cattura nel profondo, ti guardi intorno aspettando che da un momento a l’altro arrivi un personaggio dell’epoca, qualcuno che visse lì a darti il benvenuto, una sensazione incredibile e difficile da descrivere, bisogna vivere questo patrimonio Calabrese a cielo aperto.

La visita alle due zone, che distano in auto circa 20 minuti l’una dall’altra, conta la durata di un giorno intero (tenendo conto anche di qualche tuffo nel limpido mar Jonio).

 

Ma cos’altro visitare?

Intorno a Locri e alla Villa di Casignana, troverete un mondo di bellezze autentiche.

Poco distante dal centro di Locri, vi è il Parco Archeologico di Locri Epizefiri, lungo la SS 106. Sempre da Locri, a circa 25 km vi è anche il suggestivo Parco Museo MUSABA. Ben più lontano, a circa 40 km da Locri, vi è Il Parco e Museo archeologico dell’antica Kaulon a Monasterace (MAK). Da qui saranno pochi km per andare a visitare Stilo e la splendida Cattolica.

Invece per quanto riguarda nei dintorni della Villa di Casignana, a nord, a circa 20 km, nella selvaggia cornice del Geoparco UNESCO dell’Aspromonte, troviamo la bellissima Pietra Cappa il monolite più alto d’Europa e i suoi sentieri. Mentre rimanendo sulla costa, prima di arrivare a Brancaleone, una bella tappa nell’entroterra, è sicuramente l’antica terra di Bruzzano Zeffirio. Rimanendo lungo la costa, da vedere è la grecanica Brancaleone e Brancaleone Vetus, i Calanchi di Palizzi e Bova Marina con il parco archeologico Archeoderi e il borgo arroccato di BovaDa Bova, a circa 20 km, nell’entroterra vi è anche Roghudi Vecchio, il borgo fantasma sospeso sulla fiumara d’argento.

 

La Calabria autentica e antica. Ecco una #CalabriaTravelExperience perfetta al meraviglioso profumo di gelsomino.

di Maria Celebre

edit Domenico Rizzo

 

*Fotografie a cura di Maria Celebre (IG: @deakalabria) e web

 

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