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Cosa vedere a Girifalco? Da una leggenda, la rinascita di un territorio

Il turismo lento che cerchi in una Calabria che non ti aspetti

Cosa vedere a Girifalco? da una leggenda la rinascita di un territorio Catanzaro Calabria

Ammettiamolo, quante volte hai scelto la Calabria come meta per le vacanze tanto attese? E quante volte ti sei trovato/a in confusione sul non sapere dove andare?

Una soluzione, ad esempio, sarebbe affidarsi a qualcuno che la Calabria la vive tutti i giorni, una guida turistica come Pronto Estate che ogni anno stampa oltre 10mila copie cartacee in 5 lingue e che tutto l’anno tiene aggiornati i suoi numerosi lettori, grazie all’attivo portale su cui stai leggendo questo articolo. Quando avrai finito qui, esploralo, troverai non solo mete consigliate da visitare attraverso il blog come escursioni, food, spiagge e borghi ma anche strutture partner – tra hotel, case vacanza, bed and breakfast, ristoranti, gelaterie e tanto altro - per poterti creare in autonomia un tuo pacchetto esperienziale Made in Calabria.

Dicevamo di mete esperienziali e vogliamo approfondire un luogo caratteristico e interessante che merita una, e perché no, anche più visite. Nel cuore verde della provincia di Catanzaro si fa largo Girifalco, questo storico gioiello dalle presunte origini medievali, in realtà da testimonianze archeologiche l'ha vista abitata sin dal Neolitico ed è incastonato ai piedi del Monte Covello, che va ad adagiarsi lungo la vallata, detta Caria, in direzione del Golfo di Squillace.

Sapete dove siamo? Ci troviamo esattamente al centro della zona denominata la “più stretta d’Italia”, per via della maggiore vicinanza tra litorale tirrenico e ionico.

 

 

La rinascita

La cittadina del catanzarese, come “l’araba fenice”, nasce dalle ceneri di due antichi paesi, “Toco e Caria”, ed è di arabi che si parla, visto che entrambi vennero distrutti nell’836 d.C. dalla smania di conquista dei Saraceni. Si narra che gli abitanti dei villaggi si rifugiarono sulla rupe chiamata “Pietra dei Monaci” e per scampare alla (quasi) morte certa, si fossero difesi lanciando pietre e massi per scacciare gli invasori. È in quel momento che un falco, volteggiando, avrebbe indicato al popolo dove ricostruire un nuovo villaggio che avrebbero chiamato casa. In effetti, sullo stemma distintivo viene illustrato un falco che vola ad ali spiegate nel cielo azzurro, dall'alto di una torre. Inoltre, se ci pensiamo bene il falco non è l’unico rapace presente sugli stemmi di alcune location calabresi. Il primo è il capoluogo di regione, Catanzaro, con la sua imponente Aquila e Gerace, nel reggino, con il suo Sparviero! Ma questa è leggenda che si mescola alla storia. Una volta arrivati a destinazione cosa vedere?

 

Immergiti nella sacralità

Girifalco, come già detto, è di origini medievali e con le sue caratteristiche viuzze, offre ai visitatori un turismo lento e un’ampia scelta di punti d’interesse.

Giunti nell’antica cittadina immergiamoci immediatamente nel suo cuore, dove in Piazza V. Emanuele II, si mostra maestosa la bellissima fontana ottagonale del XVII secolo in stile barocco, ed è accanto ad essa che inizia il nostro viaggio nel sacro. Infatti, la nostra prima tappa è l’adiacente Chiesa di San Rocco (XVII secolo), più volte restaurata nel corso della storia. Entrate per incrociare lo sguardo di varie opere di grande pregio, tra cui l’altare di San Michele con candelieri in ottone, l’ostensorio in stile barocco e la statua di San Rocco del XVI secolo, in legno massiccio. Altra tappa è la Chiesa Matrice o di Santa Maria delle Nevi, costruita sulle fondamenta di un’antica cappella del convento dei Domenicani. Traccia che è possibile notare da alcune rovine ancora visibili a destra della Chiesa. Questa si trovava nei pressi della precedente, ma venne distrutta dal noto terremoto del 1783, che rase al suolo molti posti della Calabria. Sarà poi ricostruita di conseguenza in una posizione più centrale. Altri luoghi di culto e dalle magnificenze artistiche, sono la Chiesa del SS Rosario, dell’Addolorata e dell’Annunziata.

 

La bellezza nell’architettura

Allontanandoci dalla sacralità, rimaniamo in tema architettonico, perché sempre risalente al XVII secolo, meravigliosa è la Casa Municipale, oggi biblioteca comunale. Al centro di essa, svettano gli stemmi della ricca famiglia Caracciolo e quello del Comune. Tra gli antichi palazzi soffermatevi su Palazzo Ducale e se siete in cerca di qualche brivido in più, è possibile far tappa anche al suggestivo luogo dell’ex Ospedale Psichiatrico. Si tratta un’imponente struttura, Complesso Monumentale e vecchio manicomio provinciale carico di storie, istituito nel lontano 1881 e un tempo anche Convento dei Frati Minori (XVII secolo). Da qui la definizione di Girifalco come "La città dei pazzi".

Citando inizialmente la fontana barocca, è bene far presente che non è l’unica, infatti caratteristica è “la Canaletta” una bella fontana con ben sei cannali da cui sgorga, direttamente dal Monte Covello, acque salubri e alla cui sommità recita la scritta “Salus publica suprema lex esto”.

Ma non è tutto!

 

Archeologia e natura

Certamente, l’importanza di questo luogo sta anche nella qualità delle sue acque oligominerali e una volta dissetati, facciamo un bel respiro profondo, perché Girifalco racconta il suo antico splendore. Se ad inizio articolo abbiamo parlato di una battaglia contro i Saraceni, ci spostiamo dove tali scontri ebbero luogo. Non mancano attrazioni come il Museo Archeologico “Tolone Azzariti” e i siti archeologici di località “Pietra dei Monaci” e “Pioppi Vecchi”, dove nonostante quel noto sisma avesse cercato di cancellare parte della storia, lì è ancora oggi possibile vedere con i propri occhi quello che fu, respirare l’antica atmosfera, stando immersi nella natura incontaminata. Da segnalare è anche la suggestiva necropoli ebraica in località "San Vincenzo", luogo nel quale è stato condotto il primo scavo archeologico. Se si parla di natura incontaminata, bisogna è la località “Battandieri” dove si trovano i resti di un antico acquedotto.

A tal proposito, non bisogna tralasciare l’aspetto green del territorio, con la bellezza delle aree naturali del Monte Covello (848 metri sul livello del mare), dove ci accoglie con la sua ricca flora e abbondanza di boschi abitati da una variegata fauna.

 

Non è abbastanza?

Se Girifalco non basta, sappi che intorno ci sono borghi davvero caratteristici come Cortale, Jacurso e Maida (che tra l’altro ha dato i natali alla famiglia di uno degli scrittori e sceneggiatori più famosi del panorama statunitense: Nicholas Pileggi) ma anche la bellissima Squillace e Curinga con il suo antico eremo di Sant’Elia e il famoso Platano millenario (anche se più lontani), ma anche San Floro il "borgo della seta" e poi giù verso il fantastico Parco Archeologico di Scolacium, fino a raggiungere il golfo di Squillace e le bellissime scintillanti spiagge della Costa degli Aranci.

***

Insomma viaggiatori, è il momento di esplorare questa parte di Calabria suggestiva, antica e meravigliosa. Una #CalabriaTravelExperience dove si può assistere a quella bellezza senza tempo, che la Calabria possiede da sempre.

di Domenico Rizzo


Credits

Fotografie di Federico Falvo (IG: @muffahh) e Fabio Muzzupappa (IG: @fabiomuzzupappa)

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