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San Floro: il piccolo borgo di seta

Viaggio paesaggistico ed esperienziale alla scoperta della storia e l’arte di lavorare la seta

San Floro borgo di seta, provincia Catanzaro

Attraverso un viaggio nella Calabria storica, oggi andiamo in un luogo antico e suggestivo, non lontano da Catanzaro. Stiamo parlando del borgo di San Floro, una piccola oasi immersa nella natura e nelle tradizioni secolari, lontana dalla frenesia del mondo moderno.

La prima cosa che affascina appena arrivati in cima alla collina dalla quale il borgo domina la valle del Corace (260 m s.l.m.), è sicuramente la bellissima terrazza panoramica dell’ampia piazza centrale, che si apre sul mar Ionio ad est e poi sul territorio della città di Catanzaro con dietro l’altopiano della Sila.

Questo è il posto ideale per soffermarvi e godere di una vista decisamente romantica, sia di giorno che nelle ore notturne. Questo è anche luogo di socializzazione e riparo dal sole nelle caldi estati calabre.

Come dicevamo prima, San Floro è anche storia, infatti ha alle spalle un lungo passato che affonda le radici nel periodo neolitico.

I ritrovamenti archeologici della zona hanno fatto presumere che il piccolo centro abitato fosse stato, in seguito, una colonia magno greca di Skylletion (Scolacium sotto i romani). Questo molto probabilmente perché il territorio offriva numerose risorse sia per l’allevamento del bestiame, grazie alla presenza di ampi pascoli; sia per l’approvvigionamento di frutti, grazie alla presenza di numerose piante da frutto nelle zone limitrofe e di legname, ottenuto dei boschi vicini.

Nei secoli successivi fu dominato da un susseguirsi di feudatari, passando sotto l’egemonia dei maggiori centri vicini.

L’ultimo feudatario a governare il borgo fu Nicola Maria Caracciolo, di Girifalco, che trascorreva soprattutto le sue estati a San Floro e dove, ancora oggi, si trova la sua residenza estiva, un castello.

Ecco che da vedere vi è l’affascinante castello che, al piano di sotto, un tempo dedicato alle cantine, ospita oggi il Museo Didattico della Seta, arricchito da antichi manufatti e cimeli legati alla nobile arte della seta. Certamente un importante contributo per la conoscenza di un’arte antica per la quale si distinsero in maniera straordinaria le maestranze catanzaresi e nell’ambito della quale anche San Floro faceva la sua parte, soprattutto per la produzione di bozzoli e di seta grezza.

Il borgo stesso, infatti, offre anche la possibilità di fare un viaggio osservando le diverse fasi dell’allevamento dei bachi, immergendo il visitatore in una suggestiva cornice rurale, che restituisce pienamente l’idea dell’identità storica di Catanzaro e del suo hinterland, profondamente legata all’arte della lavorazione della seta.

Questo è possibile anche grazie alla Cooperativa locale “Nido di Seta”, creata da un gruppo di giovani convinti che la via del futuro si può tracciare sul solco delle antiche tradizioni e dei valori del passato.

L’attività della Cooperativa parte dalla gelsi bachicoltura, con la coltivazione di circa 3500 piante di gelso e si allarga alla produzione di tessuti e manufatti, alla loro tintura con coloranti naturali, la preparazione di gustose marmellate di more di gelso e la produzione di gioielli in seta e ceramica ottenuti grazie alla collaborazione con artigiani locali.

Inoltre, l’antico borgo è famoso anche per la lavorazione dei fichi bianchi che vengono essiccati al sole, secondo antiche metodologie di conservazione. Una tradizione che, all’inizio del secolo scorso, è valsa a San Floro la denominazione di “Terra dei fichi”. Infine non può mancare un cenno al Santo di cui il piccolo centro porta il nome, appunto San Floro.

 

Una curiosità: qui è molto forte la devozione verso il Santo martire, che viene festeggiato ogni 18 agosto con un solenne rito religioso accompagnato da una suggestiva processione per le vie del borgo. Questo culto affonda le sue radici nella chiesa bizantina e San Floro viene venerato insieme al suo fratello gemello “Lauro”. La storia racconta che furono entrambi perseguitati per il loro rifiuto di rinnegare la fede cristiana e poi sepolti vivi in un pozzo.

Il borgo di San Floro, come già accennato a inizio articolo, domina la valle del Corace a 260 metri s.l.m., la visita ha una durata di mezza giornata e si tratta di una visita adatta a tutti.

Consigliamo sempre abbigliamento e scarpe comodi e uno zaino con il necessario, magari per pranzare al sacco dalla terrazza panoramica o nei ristoranti, agriturismi con cucina locale che però si trovano abbastanza fuori dal centro abitato.

Conclusa la visita al solitario borgo, cosa vedere nei dintorni?

Oltre San Floro, a circa 12 km a sud vi è il bellissimo Parco Scolacium e sempre a sud ma un po’ più distante, vi è il suggestivo borgo di Squillace. Continuando sempre verso il mare, vi è la magnifica Costa degli Aranci, con il golfo di Squillace, per fare il bagno nelle sue azzurre acque. A Nord, invece, a circa 20 km vi è la città di Catanzaro con il suo interessante centro storico, oltrepassato il capoluogo di regione, molto più si aprono scenari stupendi con location di montagna assolutamente da non perdersi, con percorsi immersi nella natura. Due esempi sono senz’altro Tiriolo e Taverna.

In compagnia della Guida Turistica abilitata e Presidente dell’associazione CulturAttivaAngela Rubino, scoprirete un borgo che offre un turismo lento e rilassante ma esperienziale, alla scoperta della storia, della bellezza paesaggistica e dell’arte.

 

San Floro è il luogo giusto per riposare la mente e ricaricare le energie, prima di tornare alla frenetica vita di tutti i giorni.

Una #CalabriaTravelExperience che va vissuta almeno una volta nella vita!

di Domenico Rizzo

 

*Fotografie del borgo a cura di Florino Vivino; fotografie della seta fonte Nido di seta 

 

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