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Staiti: il comune più piccolo della Calabria

Una piccola gemma bizantina nell’Aspromonte

Calabria Staiti borgo Aspromonte Reggio Calabria Costa dei Gelsomini

In Calabria sono tantissime le realtà da scoprire, borghi più o meno noti che incantano chiunque li visiti. Dal mare alla montagna, non solo percorsi naturalistici ma anche borghi incastonati nella natura, dove la vita c’è e procede lentamente. Tra questi, c’è un borgo davvero piccolo, il comune più piccolo della Calabria. Parliamo di Staiti, provincia di Reggio Calabria.

Staiti è un piccolo comune di appena 221 residenti, situato nel basso Jonio reggino all'estremo confine sud del Parco Nazionale dell'Aspromonte, all’interno dell’area grecanica e si trova a soli 12 km dalla Costa dei Gelsomini. Il borgo è arroccato sul fianco della Rocca Giambatore, un colle che si apre con una vista sull'ampia valle della fiumara di Bruzzano, protetto da una barriera naturale. Una roccia viva di tipo conglomeratico, nota come “praca” (roccia levigata), la stessa roccia che molto probabilmente in passato - durante le incursioni saracene - l’ha protetta.

Con il suo consueto impatto medievale, la cultura e le tradizioni, le antiche radici storiche bizantine, il lascito dei monaci basiliani e insieme alle bellezze paesaggistiche e naturalistiche, si può affermare che Staiti è un cocktail perfetto con scorci che ispirano. Dinanzi a tanta bellezza lo rendono di un fascino unico e assolutamente da visitare, mostrando il bello di essere piccoli.


La sua storia

Prende il nome dalla casata degli Stayti unita agli Ajerbe d’Aragona, grazie al matrimonio di Andrea Stayti Spatafora con Ippolita d’Ajerbe. Fu proprio la famiglia Stayti a fare erigere qui, fra il 1622 e il 1633, la chiesa di Santa Maria della Vittoria.

Le prime notizie storiche, risalenti al XIV secolo, testimoniano che Staiti risulta parte del feudo di Brancaleone, allora retto da Geronimo dei Ruffo di Calabria. Tuttavia le sue origini possono risalire al periodo bizantino, come testimoniano le eredità linguistiche greche presenti nel dialetto degli abitanti e nei numerosi reperti archeologici ritrovati sul posto.

Caratterizzato da piccole case basse, intervallate da archi e piccole viuzze, tra queste, detta la circonvallazione, conduce ad un’antica fontana decorata con una maschera apotropaica. Ai piedi del paese sorge invece la chiesa di Sant’Anna, restaurata nel 1950. Alla Madre della Madonna è dedicata la festa patronale che si svolge dal 24 al 26 Luglio, durante la quale viene portata in processione la scultura lignea di Sant’Anna (del XIX secolo), la cui corona fu donata da Fortunato Patti con il ricavato della vendita di una “paricchia di vacche”. Così racconta la storia locale. Inoltre, tra le curiosità, Staiti fu tappa del famoso viaggio a piedi dello scrittore Edward Lear, il viaggiatore inglese che frequentò, descrisse e si innamorò di questi luoghi affascinanti nell’Ottocento. A ricordo dei grandi viaggiatori di un tempo, il piccolo borgo di Staiti è anche oggi tappa del Sentiero dell’inglese, che ogni anno attira numerosi escursionisti da tutto il mondo, coinvolgendoli ed avvolgendoli nella bellezza paesaggistica ed esperienza umana indimenticabile.

È certamente una perla antica, ma cosa è possibile visitare? Venite con noi.

Staiti sin dall’antichità è stata conosciuta per la presenza di acque sorgive di ottima qualità, ecco perché sono tipiche le fontane disseminate nel borgo. Passeggiando tra i vicoletti, si trovano simboli apotropaici che arricchiscono la visita. Si tratta di figure antropomorfe, che svolgono la funzione di protezione dal malocchio e più in generale, dalla negatività di chi varca la soglia di ciascun’abitazione.

Continuando la percorrenza nel borghetto e di recente istituzione, consigliamo il Museo dei Santi Italo-Greci di Staiti, con la sua collezione di icone bizantine, questa è la vera perla del borgo.

Esso vuole essere il completamento di un percorso di recupero delle tradizioni greco-ortodosse della comunità. Ma non solo! Ad esso si accompagna il Sentiero delle chiese Bizantine, un museo a cielo aperto, con bassorilievi presenti lungo le vie del paese, che ricordano, in un itinerario ideale, i luoghi e gli eventi più importanti della storia bizantina della Calabria. A questo punto consigliamo la visita anche delle chiese di Staiti. Ricordiamo infatti, che qui vi sono la chiesa di Sant’Anna (del XVII secolo) e Santa Maria della Vittoria (del XVII secolo), oltre a Santa Maria de’ Tridetti, che rappresenta il simbolo di Staiti. La chiesa di Sant’Anna – che si colloca quasi all’ingresso del borgo - rappresenta uno degli edifici di culto più suggestivi. Si tratta di un edificio risalente al ‘600, con dentro un altare maggiore in stile barocco e dove viene custodita la statua in marmo di Sant’Anna e della Madonna risalente all’800.

 Come già detto, Santa Maria de' Tridetti è l’icona di Staiti!

Per raggiungerla, poco prima di arrivare all'abitato - percorrendo la strada comunale da Brancaleone - incontrerete un cartello turistico che indica la direzione per ''Tridetti''. La piccola chiesa è molto particolare e immersa nel verde, le sue absidi s'intravedono tra le distese di ulivi già dalla strada. L'edificio, dichiarato Monumento Nazionale e datato XI secolo, si presenta dal lato posteriore. Infatti, la facciata principale è rivolta verso la montagna (denominata ''del conte Ruggero'') coperta da elici e querce. Più a valle, lo sguardo si perde tra i filari di agrumi e la macchia colorata degli oleandri. La località dove questo gioiello di architettura è conosciuta con il nome di “badia” (badia-abbazia), perché si pensa che in origine vi fosse annesso un cenobio basiliano, poi andato distrutto. La bellezza della chiesa sta nell’architettura, nel quale convergono una serie di elementi di diversa derivazione: greche, arabe e bizantine. 

La particolarità sta anche nella presenza delle due porte laterali, destinate all'ingesso dei fedeli separati per sesso, dove spicca la forma acuta dell'arco trionfale e la decorazione con laterizi. A Staiti non c’è solo il passato ma anzi, si mescola perfettamente al presente. Da visitare, lungo il centro, infatti, vi sono le bellissime e artistiche porte di Staiti. Questo lavoro di street-art è opera dal servizio civile 2018 che, in collaborazione con il Presidente della Proloco, hanno dipinto le porte di alcune case del borgo ed in esse sono state scritte alcune frasi con messaggi sociali importanti.

 

Scopri il territorio

Una volta terminata la visita, cos’altro visitare nei dintorni?

Da Staiti è possibile raggiungere le località di Brancaleone Vetus, Bruzzano Vetere, la leggendaria Rocca degli Armeni, camminare lungo i sentieri che conducono sulla cima del monte Cerasìa, oppure scendere in direzione della costa dove a metà strada, è possibile raggiungere l’antica Abbazia della Madonna dell’Alica e il borgo di Pietrapennata. Mentre dirigendosi verso il cuore dell’Aspromonte greco, si possono visitare anche i borghi di Casalinuovo, Bova e Africo Antica. 

Staiti certamente fa parte di quelle rotte fuori dal turismo di massa, dove si capisce bene che la Calabria può diventare anche meta di turismo di nicchie, facendo innamorare perdutamente il viaggiatore di questi luoghi. Luoghi che sembrano sospesi nel tempo ricchi ed affascinanti, unici nella loro bellezza storica, culturale e archeologica.

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Una #CalabriaTravelExperience nuova ma antica, in un territorio meraviglioso. Il bello di essere piccoli, il bello di Staiti: borgo della Calabria Bizantina.

di Maria Celebre

edit Domenico Rizzo

 

Credits 

Fotografie a cura di Maria Celebre (IG: @deakalabria) e Carmine Verduci (IG: @carmyne_verducy)


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