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Gerace: gioiello della locride

La città fu fondata nell’VIII secolo d.C.

Gerace gioiello della locride Calabria

Secondo l’antica leggenda, gli abitanti di Locri Epizefiri, colpiti dalla malaria e dalle incursioni arabe sulla costa, lasciarono la città seguendo il volo di uno sparviero che si posò su un alto sperone roccioso. Il volatile, chiamato jerax in greco, permise così la fondazione della città di Gerace.

Come per ogni centro calabrese che si rispetti, mito e leggenda si mescolano a storia e realtà: il centro fu fondato dai locresi nell’VIII sec. d.C., ma, secondo una tesi, il nome significherebbe vetta sacra (jerà akis). Altri studiosi la fanno risalire invece a Santa Ciriaca (Aghia Kiriakì), il cui culto era molto diffuso in epoca bizantina.  E proprio bizantina è la struttura originaria della Città Alta: un castron fortificato difeso da più cinte murarie ad anello, intervallate da dodici porte.

Nella parte alta del paese sono ancora visibili i resti del castello di epoca normanna, ormai distrutto dai devastanti terremoti succedutisi nel corso dei secoli.

Percorrendo via Zaleuco si attraversa il borgo, avvolti dalla splendida sensazione di essere balzati indietro nel tempo. Pochi metri e si giunge all’edificio più importante: la Cattedrale. La chiesa, consacrata nel 1045 e riconsacrata nel 1222 alla presenza del grande Federico II, rappresenta un magnifico esempio di arte normanna in Calabria. Sorge su un’antica cripta bizantina dedicata a S.Maria Odighitria (Colei che indica la via), ed è intitolata all’Assunta. La struttura è a tre navate, ma ciò che la caratterizza maggiormente sono le colonne e i capitelli che scandiscono l’interno: materiale di spoglio proveniente probabilmente da Locri antica.

Proseguendo il cammino si arriva in prossimità della piazza delle Tre Chiese, dove sorgono: la chiesa di San Francesco (sec. XIII); la chiesa di San Giovannello (sec. X); la chiesa del Sacro Cuore, ricostruita dopo il terremoto del 1783. I tre edifici rappresentano un piccolo assaggio dell’architettura sacra geracese: la città, infatti, è chiamata dalle cento chiese, per via dell’elevato numero di strutture destinate al culto.

La passeggiata continua lungo vie principali e vicoletti in cui si respira un’atmosfera d’altri tempi. Quiete e serenità accompagnano il visitatore fino alle Bombarde, la parte inferiore della città alta, dove è possibile ammirare lo straordinario spettacolo offerto dal mar Jonio.

Città dal passato glorioso, Gerace rappresenta oggi una tappa obbligata per i visitatori che vogliono vivere una #CalabriaTravelExperience e godere della Calabria non solo dal punto di vista balneare, ma anche storico e culturale.

di Alessandro Stella


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