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Buturo: la favolosa terra delle cascate

Viaggio fantastico attraverso le cascate del Lupo, dei Lamponi e dei Faggi

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Che sia estate, autunno, inverno o primavera, la Calabria si mostra meravigliosa sotto qualsiasi punto di vista. Dalle innumerevoli sfumature, che partono dal mare fino alla cima dei monti e viceversa, la nostra regione diventa crocevia di culture, storie, folklore, cibi e bellezze naturali. In questo articolo vi racconteremo di un posto davvero sorprendente, che custodisce le cascate del Lupo, dei Lamponi e dei Faggi. Nomi certamente insoliti e non stiamo parlando di una favoletta, ma di una favolosa realtà.

Ci troviamo nella location montanara di Buturo, zona della Sila Piccola, provincia di Catanzaro, nel quale percorreremo assieme sentieri mozzafiato che vi incanteranno, anche nel periodo autunnale del foliage… promesso!

 

Ci siamo? Zaino in spalla e partiamo!

Il percorso che vi proponiamo inizia dalla caserma forestale di “Casa Giulia”, all’interno di un delizioso e storico villaggio che diventa scrigno di antiche ville signorili. Da qui, si partirà verso l’interno della Riserva Naturale Biogenetica “Coturelle-Piccione”, collocato nel comune di Albi (CZ).

Una curiosità: la particolarità di questa zona, è che si trovano la maggior parte delle cascate dell’intera Sila Piccola.

Ma andiamo con ordine e facciamo un passo indietro.

Partiamo proprio dal villaggio Buturo, uno dei più antichi tra i villaggi storici della Sila Piccola catanzarese, che diventa un punto di riferimento per l’utilizzo delle foreste del Gariglione. Esso prende il nome dal termine dialettale “Vuturu” con il quale si identificava l’avvoltoio, animale un tempo presente in Sila. Inoltre, qualche decennio fa, il villaggio era molto frequentato e vissuto, tanto da vantare la presenza di scuole, un ufficio postale, ferrovie e vari servizi.

Assolutamente da visitare. Super consigliato!

Da qui, sarà fantastico passeggiare in totale relax lungo sentieri attrezzati e segnalati, grazie alla presenza costante della guardia forestale. Tra giganteschi faggi, lasciatevi cullare dal suono dello scorrere di ruscelli e torrenti, fino a raggiungere l’incrocio del sentiero che scenderà alle cascate.

Il viaggio esperienziale a contatto con la natura, continua con l’attraversare un meraviglioso bosco di latifoglie costituito da alberi di cerro, castagno, faggio, pioppo e pino. Moltissima la fauna presente, infatti, lungo il percorso è possibile avvistare il gufo reale, lo scoiattolo nero e la volpe, ma anche il cinghiale, il cervo, il daino e il capriolo. Si continua lungo il percorso fino a raggiungere un nuovo incrocio, da cui partono due diramazioni.

 

Come già citati poche righe più su, vi abbiamo parlato di tre cascate protagoniste dell’escursione e dal nome fiabesco, uno dei due sentieri, infatti, conduce alla Cascata del Lupo – il cui nome deriva dalla frequenza con cui è possibile avvistare il lupo da una rupe, che si affaccia sulla cascata. L’altro sentiero, invece, conduce alla Cascata dei Lamponi – chiamata cosi per via dei frutti che abbondano attorno e la Cascata dei Faggi – il cui nome fa riferimento alla presenza di alberi di faggio. Questa ad esempio è la più particolare, in quanto è a forma di ventaglio, con una caratteristica e limpida pozza creata dalla cascata, che d’estate, per i più coraggiosi, diventa luogo possibile per fare il bagno. I faggi non sono gli unici protagonisti, perché intorno a ciascuna cascata sono presenti anche bellissime querce secolari e una vegetazione lussureggiante che va ad incorniciare a valorizzare ulteriormente la bellezza delle cascate.

 

Nel momento in cui siete davanti ad esse, che sia del Lupo, dei Lamponi o dei Faggi, sentitevi a casa, la montagna vi intratterrà con il suo concerto di sinfonie naturali! Dopo questa primordiale sosta alle cascate, è tempo di risalire. Il ritorno avverrà tramite un sentiero che vi porterà nuovamente al villaggio Buturo, il punto di partenza dell’escursione.

Questo incredibile viaggio ha una durata di circa 3 ore A/R, percorrendo 6 km con un dislivello di quasi 340 metri, ed è di difficoltà di tipo E (Escursionistica). Non sono previste soste d’acqua, in quanto ci si può unicamente rifornire alla partenza, grazie alla presenza della fontana monumentale “Callistro”.

 

Come sempre, ed è bene ribadirlo, i sentieri sono ben segnalati con cartellonistica in legno, sarà dunque facile trovare le cascate. Per quanto riguarda i consigli sull’abbigliamento, è sempre quello di indossare indumenti comodi e a strati, portando borraccia d’acqua e necessario, tra cui il pranzo a sacco, ma anche cappello, occhiali da sole, cambio indumenti, impermeabile o giacca a vento. Per ultimo, ma non meno importante, anzi, indossate scarponi alti da trekking adatti a percorsi di montagna… vogliamo evitare infortuni, giusto?

 

Questa avventura è adatta a tutte le stagioni, ma che sconsigliamo in caso di nevicate a tale quota. Prestate sempre attenzione alle condizioni meteo e se necessario, lasciatevi guidare. Noi, per questa esperienza ci siamo affidati a Marco Garcea, Accompagnatore Sezionale di Escursionismo, nonché segretario del Club Alpino Italiano - CAI Catanzaro che con passione e la montagna nel cuore, ci ha coinvolti e fatto appassionare a questo sensazionale percorso.

 

Come raggiungere questo fantastico luogo?

 

Innanzitutto muovetevi autonomamente con l’auto prestando attenzione alle strade, che sono tipiche di montagna. Se si arriva da sud (fascia tirrenica), bisogna arrivare fino all’uscita autostradale di Lamezia Terme e proseguire verso Catanzaro, per poi raggiungere la zona di Sellia Marina e salire incrociando i paesi di Cropani e di Sersale e salire da lì. Se si arriva da sud (fascia ionica), bisognerà percorrere tutta la zona costiera, ricongiungendovi al medesimo percorso. Invece, se si arriva da nord, che sia lato tirrenico o lato ionico, verrà più semplice passare dall’autostrada che costeggia Cosenza (E45) e incrociare il paese di Bocca di Piazza. In ogni caso state tranquilli, lasciamo la mappa, che può essere consultata CLICCANDO QUI.

 

E intorno? Intorno le bellezze non mancano, in quanto vi sono delle località di cui vi abbiamo già parlato, come l’escursione presso la Grotta Rosa e le grandi avventure all’interno delle Valli Cupe.

 

Insomma viaggiatori, da queste parti non ci si annoia mai e i percorsi sono molti per una #CalabriaTravelExperience davvero particolare! Amate la montagna, rispettatela, godetevela in tutto il suo splendore e non solo d’estate.

di Domenico Rizzo

 

*Fotografie a cura di Marco Garcea


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