Spilinga è conosciuta principalmente per un prodotto tipico della Calabria, inimitabile per il suo sapore particolare e l’intenso profumo: la ‘nduja.
Ma la città di Spilinga nasconde altri tesori. Infatti è proprio qui che si trova la Grotta della Madonna delle Fonti.
Il santuario è sito in una zona lontana dal paese, immersa nel verde e in un’atmosfera magica, quasi mistica.
Accanto alla cappella mariana, scavata nella roccia, ci sono una fonte e una piscina, al cui centro si erge la statua della Madonna.
Tutto intorno vi sono altre grotte, quasi tutte naturali, testimonianza della storia di Spilinga e della presenza basiliana e di romiti eremitici nella nostra Calabria.
Secondo gli storici, infatti, il toponimo Spilinga derva dal greco “Spelunga”, che significa grotta; oppure da “Spelaion-ghe” ossia terra ricca di grotte; o ancora da “Spelinka”, caverna.
A pochi km da Spilinga i segni della storia si ritrovano nella chiesetta di San Michele circondata da un antico acquedotto ottocentesco ad archi, in pietra da taglio, che richiama gli antichi acquedotti romani.