La provincia di Vibo Valentia è famosa in tutto il mondo, soprattutto, per la bellezza mozzafiato della sua costa, in cui si alternano piccole calette di sabbia bianca ad ampie distese accecanti e speroni rocciosi a strapiombo sul mare smeraldino.
Ma il territorio dell’antica Hipponion non è solo mare e spiaggette, anche l’entroterra possiede un fascino ineguagliabile dovuto, in particolare, agli scorci storici e naturali che si presentano al visitatore appassionato di trekking.
Sul territorio, infatti, sono presenti numerosi itinerari che possono essere mostrati al turista curioso soltanto da guide esperte. Percorsi nascosti, misteriosi, che ci riportano in una terra solcata da grandi civiltà del passato.
Così, sarà possibile ripercorrere l’antica via dei mulini saraceni: dalla costa si risalgono remoti corsi d’acqua che azionavano le pale di questi gioielli dell’ingegneria passata.
O, ancora, si potranno scoprire i ruderi dell’antico convento di San Sergio e Bacco, nel comune di Drapia, fondato nell’VIII secolo d.C. e meta di pellegrinaggio, nonché sede di ritiro di monaci basiliani.
O, perché no, battere il territorio di Spilinga in cerca delle grotte naturali che ospitarono ripetuti fenomeni di eremitaggio, come è confermato dai numerosi ritrovamenti archeologici sul posto.
Per finire si potrebbero visitare, oltre all’ormai celebre Città di Pietra di Zungri, anche il paese fantasma di Papaglionti e l’antichissima grotta di Trisulina, località in cui il tempo sembra essersi fermato per lasciare spazio all’accesa fantasia di un ignaro visitatore.
Insomma, non solo mare e cibo, l’entroterra della Costa degli Dei presenta un territorio variegato, in cui è possibile scoprire segni di civiltà perdute anche là dove sembra che ci siano solo incolti ciuffi d’erba.
Alessandro Stella