Quando, nel 1095, Bruno da Colonia fondò la Certosa di Serra San Bruno, non poteva immaginare il grande valore spirituale e culturale che avrebbe ricoperto per secoli.
Al monaco tedesco andava già ascritto il grande merito di aver creato l’ordine monastico dei Certosini - tra i più importanti veicoli di erudizione del medioevo e oltre - e di aver iniziato quel processo di latinizzazione delle aree bizantine in Calabria che le avrebbe convertite al rito latino portandole ad abbandonare quello greco.
Ruggero d’Altavilla, conte di Calabria e fratello di Roberto il Guiscardo, gli assegnò un territorio nel cuore delle Serre vibonesi e proprio qui Bruno fondò l’eremo di Santa Maria, provvedendo anche a creare un monastero per i suoi fratelli che dedicò a Santo Stefano.
Nonostante i violenti terremoti e le vicende storiche che ne hanno sconvolto l’aspetto nel corso dei secoli, la Certosa è ancora oggi viva e attiva. L’accesso è però limitato per via del voto di clausura fatto dai certosini, ma fortunatamente è possibile visitare uno splendido museo in cui sono conservati cimeli di grande importanza.
Poco più a monte del complesso monastico sorge la chiesa di Santa Maria del Bosco, preceduta da un laghetto dentro il quale si dice che il santo si ritirasse in preghiera e penitenza. Percorrendo un’ampia scalinata in pietra, si giunge alla chiesa e al cosiddetto dormitorio dove la tradizione vuole che San Bruno dormisse e all’interno della quale ne furono tumulate le ossa. Il luogo fu oggetto di visita da parte di Giovanni Paolo II nel 1984.
Nel corso degli anni, molteplici sono state le personalità ospitate nella Certosa: secondo alcune fonti, Joseph Ratzinger avrebbe affrontato qui un ritiro spirituale quando lasciò la carica di Pontefice, mentre voci mai confermate avrebbero segnalato anche la presenza di un addolorato Paul Tibbets, pilota dell’Enola Gay, l’aereo che sganciò la bomba atomica su Hiroshima.
Poche certezze avvolgono questi avvenimenti, in contrasto con la nitida sensazione di spiritualità che si respira una volta giunti tra i boschi di Serra San Bruno. Un luogo suggestivo che attira turisti da ogni parte del mondo e infonde nel visitatore di ogni religione o cultura quel senso di pace sempre inseguito nella vita frenetica dei nostri giorni.
di Alessandro Stella
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